Onorevoli Colleghi! - Il Parco dell'Appia Antica è un'area protetta di interesse regionale di circa 3.400 ettari, istituita dalla regione Lazio con la legge 10 novembre 1988, n. 66, recante «Istituzione del parco regionale suburbano dell'Appia Antica».
      Il Piano regionale dei parchi e delle riserve (deliberazione della giunta regionale 29 settembre 1992, n. 8098) ha successivamente classificato il parco come «area protetta di interesse nazionale».
      Con l'approvazione della legge regionale 31 maggio 2002, n. 14, il territorio di competenza del Parco è stato ampliato con l'annessione ad ovest dell'area di Tor Marancia.
      La principale valenza è quella storico-archeologica, costituita dall'insieme di tombe, sepolcri, acquedotti e ville che costeggiano la via Appia Antica, dalle torri medievali e dai casali sorti dal Rinascimento fino al XIX secolo.
      Ma all'interno del Parco sono presenti anche complessi differenti, a iniziare dal Circo di Massenzio e dalla Tomba di Cecilia Metella per finire con il sistema sotterraneo costituito dalle catacombe di Pretestato, Domitilla, San Sebastiano, San Callisto e dalle catacombe ebraiche.
      L'area del Parco (tali e ulteriori informazioni sono consultabili sui siti internet www.parcoappiaantica.org e www.parchi lazio.it) comprende i primi 16 chilometri del tracciato dell'antica via consolare (da Porta San Sebastiano all'incrocio con la via Appia Nuova a Frattocchie). Completano

 

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il quadro: la valle della Caffarella (caratterizzata archeologicamente dai numerosi resti della grande villa suburbana di Erode Attico); il complesso archeologico delle tombe della via Latina (vi si trova un tratto della pavimentazione originaria della strada fiancheggiato da imponenti monumenti funerari come quelli dei Valeri e dei Pancrazi, all'interno dei quali si possono ammirare decorazioni in stucco e in affresco di eccezionale valore); l'area a ridosso della via Tuscolana in cui si trovano i resti di sei acquedotti romani dell'epoca repubblicana e imperiale - straordinaria opere dell'ingegneria romana - e i ruderi di antiche ville suburbane come quella delle Vignacce e dei Sette Bassi; la piccola area verde di Tor Fiscale (nella quale è possibile visitare le fungaie delle cave e le gallerie scavate nelle colate piroclastiche dei Colli Albani, ancora oggi in uso); le due grandi tenute agricole di Tor Marancia e della Farnesiana (in quest'ultima sono presenti non solo insediamenti di età romana delle dimore rustiche e residenziali delle ville suburbane ma anche sistemi difensivi di età medievale, la cui testimonianza più significativa è rappresentata dai ruderi del Castello di Zampa di Bove).
      Quella di Tor Marancia, in particolare, è un'area di estrema importanza storico-archeologica; sin dall'epoca romana aveva una sua chiara vocazione prevalentemente agricola, vocazione che viene ancor oggi testimoniata dai numerosissimi reperti archeologici che sono disseminati su quel territorio. Si tratta di reperti relativi alle ville rustiche, insediamenti a carattere residenziale votati prevalentemente alla produzione agricola tra cui spicca, ad esempio, la villa dei Numisi. È un territorio in cui possiamo trovare anche reperti archeologici funerari, sia dell'epoca romana che dell'epoca cristiana, ed è quindi un'area che ci racconta parte della nostra storia, della storia della città di Roma, di questo popolo.
      Ma il Parco dell'Appia Antica si pone anche come un «cuneo verde» tra i quartieri sud-orientali della città di Roma e i Colli Albani, per i quali rappresenta un importante «corridoio biologico».
      Molte sono le aree comprese nel Parco che sono caratterizzate da importanti valori naturalistici. L'antico Bosco Farnese, per esempio, in prossimità della via Ardeatina, è composto da roverelle e sughere; tra i monumenti del Circo di Massenzio si è insediata una flora ruderale di grande interesse: olivi, mandorli; una folta macchia mediterranea con rovi, alaterno, lentisco; arbusti da sottobosco come biancospino, fusaria, corniolo sanguinello, pruno selvatico. Nello scenario della Villa dei Quintili abbondano nei prati umidi le fioriture di orchidee spontanee. Nell'area del laghetto è presente il ranuncolo peltato. Nell'area di Tor Marancia - che conserva una buona naturalità - lungo il Fosso di Tor Carbone si trovano la carice maggiore e grandi alberi di pioppo nero. Si tratta, pertanto, di un patrimonio di grande interesse naturalistico.
      Con la presente proposta di legge si intende promuovere la costituzione di un nuovo Parco nazionale, secondo le procedure e le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, trasformando il Parco regionale dell'Appia Antica in Parco nazionale.
      L'istituzione del Parco nazionale appare giustificata dalla straordinaria ricchezza naturalistica e storica dei luoghi che lo rendono un unicum nel panorama dei parchi italiani, dalla necessità di una gestione autorevole, dalla possibilità di accedere a contributi adeguati alla gestione, dall'opportunità di entrare nella rete dei Parchi nazionali.
      La proposta di legge stabilisce una perimetrazione provvisoria coincidente con quella prevista dal Parco regionale. Stabilisce, inoltre, che la perimetrazione definitiva avvenga entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di intesa con la regione Lazio e sentiti gli enti locali interessati. Ciò potrà consentire anche di rivedere le scelte fatte all'epoca dell'istituzione del Parco regionale.
      La proposta di legge prevede, pertanto, come già avvenuto per altri parchi nazionali, un «passaggio indolore» tra Parco regionale dell'Appia Antica e istituendo Parco nazionale e l'accorpamento sotto un'unica gestione.
 

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